ivdE * in via di estinzione
Napoli, Palermo, ITALY (1997-2017)
“in via di Estinzione” (ivdE) è il filo conduttore di una storia fotografica che ho iniziato 20 anni fa tra Napoli e Palermo. E’ la mappatura del tessuto di una città, della sua pelle e della sua anima, tra vecchio e nuovo, tra verità e finzione.
Tutto parte da ricordi d’infanzia, dall’odore del caffè in via Napoli, dai muri di via Anticaglia, dalle saracinesche chiuse della Vucciria. E’ la storia di una vita che sta scomparendo, mentre il fantasma del genius loci si aggira ancora nei palazzi, nei vicoli e in riva al mare, ed io lo trovo e mi sfugge sempre di più.
Le immagini contengono tracce di luoghi sacri per me, luoghi cambiati e scomparsi, i luoghi della mia giovinezza: sono frutto del mio vagabondare continuo in quelle strade lungo tracciati solo miei che ripeto uguali da anni. Sono più di 100 foto.
Ho presentato per la prima volta il progetto al PAM Photo Art Market, nelle tre edizioni di dicembre 2018 (Maison du Tango, Napoli), maggio 2019 (Palazzo Fondi, Napoli) e ottobre 2019 (Real Monte Manso di Scala, Napoli). Le stampe sono su carta Felix Schoeller Matt 230 g/mq, in vendita a tiratura limitata, con certificato di autenticità.
HR-50h
Istria, CROATIA
Un viaggio di 3 giorni in Istria, 50 ore per avvicinarsi a una terra antica chiusa tra le montagne e il mare. Apparentemente ostile.
Ricordando la famosa osservazione di Saramago: Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. Ma anche così possono prolungare il viaggio nei loro ricordi, nei ricordi, nelle storie. Quando il viaggiatore si sedette sulla sabbia e dichiarò: "non c'è più niente da vedere", sapeva che non era vero.
[Viagem a Portugal, José Saramago]
6 (s)oggetti in cerca d'autore
La macchina da scrivere di mio padre era una Hermes Baby e stava sempre poggiata sulla scrivania fra i libri della sua biblioteca. Da bambina la toccavo, mi piaceva il contatto fresco dei tasti e il rumore del nastro che batteva su e giù durante la scrittura. Mi piaceva l’odore di inchiostro e ferro, insieme all’odore della carta carbone riposta nel cassetto. Molti anni dopo ho scoperto che uno dei miei scrittori preferiti usava proprio quella macchina.
Queste foto le dedico quindi alla bellissima Olivetti illuminata dal lucernario e ad Hemingway che, in un luogo magico, in un attimo sospeso della mia fantasia, è entrato dalla porta della bottega e ha notato, fra mille oggetti, proprio lei.
La storia fotografica è stata realizzata, insieme ad altre cinque, per l'omonimo contest foto-letterario ed esposta nelle due mostre collettive presso Villa Bruno (settembre 2016, San Giorgio a Cremano) ed EvaLuna LibreriArtGallery (gennaio 2017, Napoli).
corviale
Roma, ITALY
Nuovo Corviale, o "Serpentone", è una mega struttura architettonica voluta dall'Iacp negli anni '70 nella periferia sud-ovest di Roma, a destra della via Portuense.
L'edificio, costruito da un team di 23 progettisti diretti da Mario Fiorentino, è realizzato in acciaio, cemento armato e vetro, ed è formato da 3 elementi abitativi, fra cui spicca il corpo centrale lungo 980 mt e alto 9 piani. Un vero e proprio quartiere alveare abitato da 1200 nuclei familiari, per un totale di circa 6000 persone.
La mission che ispirò il progetto iniziale era innovativa: si voleva creare una struttura indipendente comprensiva di servizi sociali destinati alla sua collettività, un microcosmo di vita e di integrazione sociale. Ma una gestione sbagliata e la mancata realizzazione di servizi, hanno isolato il Serpentone e favorito il degrado.
Dopo decenni di sofferenza Corviale è tornato a far parlare di sé grazie ad un progetto di riqualificazione urbana.
Il progetto ha ricevuto una menzione d'onore al Mifa, Moscow International Foto Awards 2016
via palazziello
Napoli, ITALY
I prefabbricati di via Vicinale Palazziello, quartiere Soccavo, sono stati costruiti a partire dal 1985 per alloggiare temporaneamente i terremotati del 1980.
Posti ai piedi della collina dei Camaldoli, ad ovest di Napoli, questi grossi edifici comprendono 410 alloggi che dovevano servire per ospitare le famiglie sfollate per circa dieci anni, ed essere quindi sostituiti da edilizia residenziale.
Da molti anni fatiscenti e parzialmente inagibili, sono tutt’oggi abitati. Gli abitanti di via Palazziello si danno da fare per migliorare la vivibilità del complesso edilizio che versa in condizioni disastrose: coltivano piccoli orti, ripuliscono i terreni incolti tra le palazzine, difendono gli spazi comuni dai gesti
di vandalismo. Ma quando tira vento le vecchie imposte scricchiolano e ai piani alti si prova la sensazione che il palazzo ondeggi paurosamente.
Nel 2007 il Comune di Napoli ha inaugurato i primi 46 nuovi alloggi per la cui realizzazione ci sono voluti ben 4 anni di lavori.
Il progetto ha ricevuto la menzione d'onore in due concorsi fotografici: *Demoliamoli* organizzato nel 2008 dall’Associazione Ingegneri ed Architetti della Campania in collaborazione con l’Archivio Fotografico Parisio, in mostra presso l'Archivio Parisio, Napoli, e *Sottovuoti*, realizzata da Architettura senza Frontiere Italia con il patrocinio dell'Ordine degli Architetti di Roma, in mostra all'Acquario Romano nel 2010, Roma.
zen
Palermo, ITALY
1969, periferia di Palermo. L’ingegno dell’architetto Vittorio Gregotti mette al mondo un ambizioso progetto figlio delle tendenze comunitarie che avevano animato gli anni ’60.
Lo ZEN, che si snoda in due complessi, lo ZEN 1 e lo ZEN 2, nacque destinato ad abitazioni popolari, servizi e botteghe, scuola, chiesa, supermercato; fu concepito come un vero e proprio quartiere per donare alla Zona Nord della città nuova vita associata.
Nel corso degli anni però si presentarono ritardi burocratici e la disattenzione politica lasciò il via libera all’occupazione abusiva della struttura, dove oggi solo il 20% degli inquilini è in regola. Il complesso fu abbandonato a sé stesso e non venne completato, tant’è che in parte del quartiere ancora nel 2009 mancavano le fognature. Le modifiche effettuate sul progetto negli anni 1975-80 lasciarono lo ZEN sprovvisto di servizi.
Oggi gli abitanti della Zona Espansione Nord di Palermo sono guardati con diffidenza dai concittadini, figli di una realtà di degrado e microcriminalità, isolati, perché solo una linea di bus lega il quartiere al centro come un sottile filo di cotone. Oggi sulle strade dello ZEN, come in un’arena di gladiatori, lottano il bisogno, il pregiudizio, l’illegalità e il perenne desiderio di liberarsene.
[testo di Ines Princigalli]
comiso '99
Comiso, ITALY
Maggio 1999, campo profughi di Comiso, Sicilia.
Nella primavera del '99 l' Italia accoglie diecimila profughi del Kosovo già accampati in Macedonia. I primi cinquemila vengono alloggiati nella ex base missilistica di Comiso, un luogo militare che diventa "il paradiso" dei migranti, che fu definito all'epoca dal ministro dell'interno Rosa Russo Jervolino. Villette a schiera, una sala refettorio, un ambulatorio, un piccolo supermarket. La "missione Arcobaleno" riesce a ospitare queste persone con dignità.
Le foto sono state esposte nel novembre 1999 presso la Mostra d'Oltremare a Napoli, in occasione della Fiera del Baratto e dell'Usato.
una lama di luce
L'Aquila, ITALY
6 aprile 2009, alle 3:32 una violenta scossa di terremoto colpisce l'Abruzzo. Sono circa diecimila gli edifici danneggiati, 309 i morti. A L'Aquila è la distruzione di un centro storico di eccezionale bellezza, ma non solo: è l'annullamento della vita sociale, della quotidianità di un popolo.
6 Aprile 2014, sono trascorsi 5 anni. C'è una frase che fotografa l'attuale stato d'animo degli aquilani: “la cosa che spaventa più del terremoto è il dopo terremoto”.
L'Aquila non la conoscevo, l'ho vista per la prima volta nel 2014, mi hanno detto che era bellissima. Inizialmente ho visto i cantieri, sono circa 300 nel centro storico, più altri 100 per i beni architettonici e artistici. Praticamente ovunque. Ho visto operai, movimento di gente, negozi aperti, passeggio, vita. Poi mi sono allontanata dal corso Vittorio Emanuele e ho camminato nelle vie deserte della ricostruzione e ho percepito una strana situazione, un punto di equilibrio tra morte e vita.
L'Aquila come luogo virtuale, terra di nessuno eppure di tutti. Di nessuno perché vuota, di tutti perché accessibile, cancelli aperti, porte socchiuse, scale che invitano a salire, stanze inanimate dove il crollo ha congelato in un quieto ordine-disordine che si lascia esplorare in silenzio. E ovunque una finestra che lascia entrare la luce del sole, come un segnale di vita ininterrotto. Il passaggio del tempo è un pensiero complesso che fatico a sovrapporre a ciò che appare ora ai miei occhi.
Una lama di luce è il mio viaggio nella rinascita aquilana, in un luogo sospeso nel silenzio e nella solitudine ma aperto alla luce, in attesa della nuova stagione.
pollino
Parco Nazionale del Pollino, ITALY
Nell'estate del 2009 ho trascorso 10 giorni nel Parco del Pollino. Avevo un incarico importante, dovevo documentare i luoghi e la vita del parco per una guida di outdoor.
Di quei giorni non ricordo che belle cose: nonostante le lunghe ore di cammino e il peso dello zaino in spalla, le giornate passavano senza che sentissi stanchezza o solitudine, noia o fatica.
Ho avuto una guida eccezionale, durante quel viaggio, un uomo profondamente legato al suo territorio. Grazie a lui ho ascoltato il silenzio, ho osservato il volo delle aquile, ho atteso la magia del tramonto, ho conosciuto gli abitanti... in poche parole ho sentito miei quei luoghi.
Pollino Outdoor, un parco da vivere * Clementi Editore, 2009
growing tobacco
San Martino Valle Caudina, ITALY
Tutto inizia in febbraio, in vaschette di polistirolo: un piccolo seme in poca terra, acqua, fertilizzante e medicinale per farlo germogliare.
Ad aprile, quando le piantine iniziano a crescere, si effettuano tre falciature successive per prepararle ad essere messe a dimora nel terreno. Ma è solo in estate, a fine giugno, che inizia la raccolta del tabacco, operazione manuale senza uso di macchinari. La raccolta si protrae fino a settembre, tempo permettendo, e nel frattempo si procede all'essiccazione delle foglie, legate con lo spago e appese nelle serre. Il ciclo si conclude con lo "sfilamento" delle foglie e il confezionamento in cartoni.
A fine dicembre viene eseguito un test di qualità del tabacco, prima della lavorazione.
[grazie a Pamela Frungillo Alborino per i contatti e le informazioni]
napoli 20 stanze
Napoli, ITALY
Napoli e le sue 1000 stanze esposte al sole, alla pioggia, al vento. 1000 stanze e di più, che, aperte a tutti i passanti, ridanno i colori, gli umori e le sensazioni di un viaggio nel centro del Mediterraneo.
Francesca Sciarra fissa venti di questi momenti con la sensibilità del viaggiatore esperto, dovuta anche alla sua esperienza professionale di reporter per riviste di viaggio.
Non è semplice per un fotografo cercare e riuscire a cogliere questi aspetti nella propria città. I propri occhi sono saturi di queste immagini quotidiane e la mente innesta un filtro con il quale l’assuefazione narcotizza e, a un certo punto, è come se non si vedessero più, tanto fanno parte di noi e del nostro immaginario. Francesca si è ripulita da questa sorta di limite e si è rituffata in città, nella sua città, riscoprendo e facendo riscoprire la nostra città.
Queste immagini rappresentano l’inizio del suo progetto di ‘rimappatura’ visiva e sensibile di una delle città piu’ fotografate e più scenografiche al mondo. Questo lavoro ci accompagnerà in un viaggio attraverso la nostra mente, nei ricordi di una città che conosciamo, percorriamo ogni giorno, viviamo, ma che, forse, non vediamo più in questo modo. Si potranno riconoscere angoli di Tunisi o Ramallah, di altri paesi mediterranei, rendendosi conto che siamo Mediterraneo, fratelli sullo stesso mare e della stessa luce. [Mario Laporta]
Il progetto è stato in mostra al Klab Kestè Laboratories di Napoli nel 2010