6 (s)oggetti in cerca d'autore
La macchina da scrivere di mio padre era una Hermes Baby e stava sempre poggiata sulla scrivania fra i libri della sua biblioteca. Da bambina la toccavo, mi piaceva il contatto fresco dei tasti e il rumore del nastro che batteva su e giù durante la scrittura. Mi piaceva l’odore di inchiostro e ferro, insieme all’odore della carta carbone riposta nel cassetto. Molti anni dopo ho scoperto che uno dei miei scrittori preferiti usava proprio quella macchina. Queste foto le dedico quindi alla bellissima Olivetti illuminata dal lucernario e ad Hemingway che, in un luogo magico, in un attimo sospeso della mia fantasia, è entrato dalla porta della bottega e ha notato, fra mille oggetti, proprio lei.